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CHIESA SAN GIUSEPPE

Originariamente, la Chiesa dedicata a San Giuseppe era l'attuale Chiesa di San Rocco.
Per motivi non tanto noti, nel 1770 circa, i nostri antenati cambiarono la titolarità dedicandola a San Rocco, facendo nel contempo costruire dietro interessamento del Sac. Marchese Antonino e più ad est sulla Via Cairoli, l'attuale Chiesa di San Giuseppe, che fu ultimata intorno l'anno 1790.

Interno della Chiesa

Prospetta sulla Via omonima all'incrocio con Via F.lli Cairoli ed è rivolta in direzione Est e presenta uno stile che si avvicina al barocco e uno slancio architettonico che le dona una certa leggiadria.

Dipinto del XVIII secolo Oltre alla pregevole Pala, raffigurante l'Adorazione dei pastori, tela attribuita ad ignoto che misura m. 3,70 x 1,80, ubicata sopra l'altare maggiore e proveniente dall'antica Chiesa c'è poco che possa suscitare motivo di approfondimento.

Agli inizi del 1800, durante la celebrazione della S. Messa domenicale e in occasione di festività, per contratto, l'organo veniva suonato dal nonno del futuro Cigno di Catania, Vincenzo Bellini.
In questa Chiesa, originariamente, oltre la festa a San Giuseppe veniva celebrata quella dedicata a San Sebastiano; oggi, anche per lo sforzo e l'impegno ecclesiastico ed organizzativo che richiede, viene festaggiato solamente il Santo Patriarca.

Il Triduo in Suo onore si conclude, il 19 Marzo, con la celebrazione solenne della S. Messa e la processione del Santo per le vie del paese.

Tra le manifestazioni di folklore, ricordiamo l'asta, di antica tradizione, che viene approntata nel primo pomeriggio e prima della processione.
I beni che vengono banditi, sono doni, come polli, agnelli, cassetta di arance, soppressata, forme di varia specie di pane, damigiane di vino e primizie varie, offerti dai cittadini al Santo e il cui ricavato finanzia per buona parte la stessa festa.

Altra ricorrenza, che viene svolta alla vigilia, sono i vicineddi e viene celebrata in un ristorante locale, dove viene dato appuntamento a pranzo; il menu, da sempre, è a base di legumi e baccalà fritto.
Altra manifestazione collaterale, che da tempo non si rinnova più, è la sfilata dei carri fiorati raffiguranti scene sacre.

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