Carrica danni, viva e rigugliusa sì sempri virdi, Aliva mpittata; sì forti e ccu ssa frunna maistusa si la Rigina, Tu, di sta cuntrata. E intra di sta terra ginirusa, china di focu, e di suli vasata, nasci la To liggenda gluriusa di fidi e divuzioni rinnuvata. Ricordi a tutti unebbica luntana: quannu sutta di chissa virdi frunna surrigisti na profuga campana Lu fascinu chattornu ti circunna è fidi vera, fidi cristiana, ca iù ti cantu e lu me cori abbunna. Titta Abbadessa |
Percorrendo la Via Madonna degli Ammalati, la strada che dalla stazione della Ferrovia
Circumetnea porta al Santuario della Madonna, in direzione Nord, sul lato destro tra i
civici 122 e 124, attigua il ciglio stradale vi è posta una lapide, che sta davanti un
ulivo, su cui è inciso:
"INCALZATO DALLA COLATA LAVICA DEL MARZO 1669 IL POPOLO DI MISTERBIANCO A QUESTO
ALBERO CARO ALLA TRADIZIONE APPESE LA STORICA CAMPANA DELLA CHIESA MATRICE TRAVOLTA".
La lapide, opera del concittadino artigiano marmista P. Santagati, è stata ivi collocata
il 31 Marzo del 1965.
Fu a quest'ulivo, che i misterbianchesi appesero il campanone per poter richiamare, a
raccolta o come punto di riferimento, con i propri rintocchi, gli altri paesani che
vagavano in ogni dove data la catastrofe della eruzione.
A questo ulivo fu dato il nomignolo di "ALIVA 'MPITTATA", per significare che
non cedette, che resistette al peso della enorme campana ( 18 quintali, assai rara per il
suono armonioso) proveniente dalla distrutta Chiesa Madre.
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