L'ETNA ... il PARCO

Versante SudEst

L'Etna, detto anche Mongibello, dal latino=mons e dall'arabo=gibel, è un vulcano attivo della costa orientale della Sicilia, a nord di Catania.
È uno dei maggiori vulcani attivi della Terra e il più elevato d’Europa; misura un'altezza di circa 3.320 metri, ma la quota è ampiamente variabile.
La nascita dell'Etna risale a circa 500.000 anni addietro, dovuta alla deriva del continente Africano con quello Eurasico; l'impatto, tra le due masse terrestri, causò la compressione del magma facendolo fuoriuscire dalle profondità marine generando il vulcano.
Posto tra i corsi dell'Alcantara a nord e del Simeto a sud e a ovest, pressoché prospiciente il mar Ionio a est, è una mole poderosa di circa 1.600 kmq di superficie e oltre 200 km di perimetro, che domina l'intera provincia di Catania.
Ha forma conica abbastanza regolare sin verso i 2.950 m di quota, dove è troncato da un vasto altopiano, residuo di un antico cratere, sul quale si eleva il cono terminale.
È costituito da circa 260 crateri minori, disposti lungo le principali fratture laterali e frequentemente attivi anch'essi.

Cratere Silvestri Inferiore

I fianchi sono, in più punti, intagliati da solchi ampi e profondi anche parecchie centinaia di metri, come la valle del Bove, sul versante orientale.
Le differenze climatiche e quindi ambientali sono notevolissime.
I piani più elevati sono coperti di neve per la maggior parte dell'anno; più in basso, sin verso i 1900 m, si ha una fascia di terreni nudi e di arbusteti; più in basso si stende una vegetazione forestale (con prevalenza di castagni, querce e faggi posti a diversi livelli) che ancora più in basso assume le caratteristiche della macchia mediterranea.


Cratere Centrale Il piano submontano, sotto i 900-1000 m di altitudine, dal clima caldo e dai fertili terreni vulcanici, irrigati dalle abbondanti acque di fusione delle nevi, è invece una zona di fiorente e intensiva agricoltura (agrumi, vite e olivi in prevalenza) ed è costellato di centri abitati: Adrano, Randazzo, Bronte ecc., tuttavia minacciati dalle eruzioni.
L'attività eruttiva dell'Etna è sotto continuo controllo. La prima manifestazione vulcanica accertata risale al II millennio a.C., ma sicuramente ve ne furono di precedenti. Si contano in epoca storica una novantina di manifestazioni eruttive, spesso disastrose: in epoca non lontana, nel 1669, una colata lavica, la più disastrosa che si ricordi, con un fronte di due chilometri seppellì una dozzina di paesini posti alle sue falde e investì la città di Catania, distruggendola in gran parte. Nel 1693 un terremoto non meno catastrofico causò la morte di due terzi della popolazione. Cratere centrale con esplosione
Cratere Silvestri Superiore Vari centri alle falde dell'Etna sono stati sistematicamente investiti o lambiti dalle colate laviche, anche in tempi molto recenti. Una strada asfaltata e una funivia conducono a un osservatorio, situato a 2942 m, alla base del cratere centrale.

La vegetazione presenta una tipica stratificazione altimetrica: una zona coltivata fino a 1300-1400 m, seguita da una zona boschiva (fino a 2000 m) e da una di pascoli.
Di recente ha fatto parlare, ancora, di sè con scosse telluriche che hanno generato notevoli danni alle abitazioni di S. Venerina, in particolare, e spargimento di terra vulcanica che ha interessato tutti i Comuni della costa jonica arrivando fino a Ragusa e in Calabria.
Fenomeno che si è protratto per oltre una settimana; con le conseguenze economiche che si possono immaginare.

L'Etna infatti non è soltanto il vulcano attivo più alto d'Europa, ma una montagna dove assieme alle colate recenti, in cui ancora non si è insediata alcuna forma di vita, sono presenti colate antichissime dove è possibile vedere formazioni vegetali di Pino Laricio, Faggeti e distese di Betulle.
Nelle quote più basse, si alternano Querceti, Castagneti e Noccioleti e terrazzamenti in cui vengono coltivati Vigneti, Meleti, Pereti e Pistacchieti di qualità particolarmente apprezzata.

Per proteggere questo ecosistema naturale unico, assieme allo straordinario paesaggio circostante, si è sentita la necessità di istituire una riserva nella vasta zona della costa orientale della Sicilia oltre alle aree protette della costa occidentale.

Un ingresso al Parco realizzato dalla Forestale Così, tramite la Legge n.14 del 1988, fu istituito il Parco dell'Etna, che occupa una superficie di circa 50.000 ettari e si estende dalla cima del vulcano sino alla fascia superiore dei paesi etnei. Casa Paternò

Molteplici sono le infrastrutture realizzate dal Corpo Forestale, sia per la salvaguardia di siti particolarmente interessanti dal punto di vista naturalistico

Casolare di Serra Buffa, nel bosco Cerrita


sia per favorire e agevolare le visite, in tali strutture, agli amanti della natura.

Numerose sono le cavità esistenti sull'intero territorio etneo, dovute al deflusso del magma in seguito ad una eruzione vulcanica.
A differenza di quelle carsiche, le grotte vulcaniche hanno tempi di formazione molto brevi ( da qualche settimana ad un mese).

Le grotte vulcaniche sono di due tipi: i tunnel che sono delle gallerie di scorrimento lavico e le grotte in frattura che hanno un andamento in discesa ripida; se ne contano a centinaia e molte delle quali sono conosciute dai tempi antichi in quanto venivano usati come abitazione, come depositi o come luoghi di sepoltura.

Grotta dei Lamponi

Fra le tante, ricordiamo la Grotta di Nuovaluce situata all'interno del Seminario Arcivescovile di Catania, la Grotta della Chiesa a San G.Galermo che ha dato origine alla leggenda del ratto di Proserpina, la Grotta del Santo che si trova in territorio di Adrano, la Grotta della Neve e tante altre ancora che hanno rivestito una funzione specifica per gli abitanti della zona.
Sicuramente, quella più famosa del territorio etneo è la Grotta del Gelo

Grotta del Gelo

situata a quota 2040 m circa, formatisi durante l'eruzione del 1614-24, l'interno della quale racchiude un ghiacciaio perenne.

I comuni che ricadono all'interno del Parco sono: Nicolosi, Belpasso, Ragalna, S. M. di Licodia, Biancavilla, Adrano, Bronte, Maletto, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Mascali, Giarre, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Milo, Sant'Alfio, Zafferana Etnea, Pedara, Trecastagni e Viagrande.

Panorama con il golfo di Catania e i Monti Rossi

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