FERROVIA CIRCUMETNEA




Come la maggior parte dei paesi pedemontani etnei, anche il nostro Comune è asservito, alla periferia Nord, dal passaggio, con relativa stazione, della F.C.E.
Il passaggio della strada ferrata sul territorio di Misterbianco, risale agli ultimi anni del XIX secolo; infatti il 02 Febbraio del 1895 venne inaugurato il tratto Catania Borgo - Adernò (Adrano) di Km 35,500.

Stazione di Misterbianco Successivamente furono inaugurati gli altri: il 02 Giugno Adernò - Bronte, il 30 Settembre Bronte - Castiglione, il 01 Luglio Castiglione - Giarre e infine il tratto Giarre - Riposto inaugurato il 25 Novembre 1896.
La necessità di realizzare una rete ferroviaria scaturì, oltre dal bisogno di collegare il capoluogo con alcuni centri della provincia, per fruire principalmente di un sistema di trasporto migliore rispetto a quello viario, esistente in quel periodo, in quanto poco affidabile, sia perchè troppo tortuoso sia per le frequenti scorrerie banditesche che alleggerivano i carretti dalle merci trasportate.

Il Regio Decreto n.1883 del 31 Dicembre 1883, dette l'impulso alla costituzione di un Consorzio fra i Comuni, pedemontani dell'Etna, interessati alla realizzazione della Ferrovia.

Al Consorzio, denominato Ferrovia Circum Etnea, vi parteciparono oltre alla Provincia di Catania e alla Camera di Commercio di Catania i Comuni di Catania, Misterbianco, Belpasso, Paternò, S.Maria di Licodia, Biancavilla, Adernò, Bronte, Maletto, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Mascali, Giarre e Riposto.
I lavori per la costruzione, dopo alterne vicende progettuali, furono affidati ad un'imprenditore inglese, Mr. Robert Trewhella, con atto pubblico del 23 Maggio 1889 sottoscritto, per il Governo, dall'allora Ministro del Tesoro Giolitti, per il Consorzio dai Sigg. Grassi Pasini, Fiamingo, Leonardi e Quattrocchi.
Interno Stazione di Misterbianco

Per la realizzazione dell'opera furono costruiti 587 passaggi a livello, 7 gallerie e 22 tra viadotti e ponti; il punto più alto che la Ferrovia raggiunge è Rocca Calanna, tra Bronte e Maletto, a quota 976 metri slm.

La lunghezza complessiva della ferrovia (Catania - Riposto) misura circa 114 Km e utilizza un binario a scartamento ridotto di 950 mm, con locomotive a vapore fabbricate da E. Breda di Milano.
Fra le vaporiere in uso, una di queste venne utilizzata per trasportare i Reali d'Italia, Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro che, dopo l'inaugurazione, 30 Maggio 1911, del monumento al Re Umberto I in Piazza Roma, a Catania, fecero visita ad alcuni nobili della provincia.

I Savoia sulla F.C.E. transitano per Piedimonte Etneo

Le locomotive a vapore erano piuttosto lente, pesanti, non superavano i 40 Km/h; recarsi nel capoluogo richiedeva molto tempo e per di più si arrivava a destinazione con le narici intasate e la faccia imbrattata di nerofumo che non tanto facilmente si toglieva se non dopo abbondanti risciacqui.

Vaporiera N.10 Mascali Ad ogni vaporiera acquistata, sia per esigenze tecniche che logistiche, era uso assegnarle un numero e il nome di una stazione, come: la N.1 Randazzo, la N.2 Linguaglossa, la N.3 Biancavilla, la N.4 Misterbianco, la N.5 Paternò, la N.6 Bronte, la N.7 Adernò, la N.8 Maletto, la N.9 Castiglione, la N.10 Mascali, la N.11 Giarre e la N.12 Licodia. Monumento alla Vaporiera

Le 12 locomotive a vapore, i 186 carri merci e di servizio e le 36 carrozze, fra cui quella reale costituirono il patrimonio di prima dotazione.
Le sole vaporiere rimaste e che tutt'oggi si possono ammirare sono la N.10 Mascali e la N.14 Carlo V.
Intorno il 1935, incominciarono ad apparire le prime littorine; agili, scattanti, capaci di sviluppare una velocità di quasi 100 Km/h, quasi il doppio delle consorelle anziane e caratterizzate dal senso di pulito che infondevano, difficile da trovare nelle vaporiere.

Le littorine furono ideate durante il ventennio fascista, riscuotendo successi sia in Italia che all'estero; forse, da ciò ne deriva il nome!
Altri sostengono che il nome derivi da Littoria, l'odierna Latina, in quanto in quella città venivano effettuate le prove tecniche e di velocità.

A parte il prevedibile iniziale entusiasmo da parte dell'utenza, abituata al lento movimento delle vaporiere e stanca di affumicarsi, i primi periodi di esercizio delle automotrici non furono rose e fiori, in quanto si verificarono numerosi incidenti, più o meno gravi, a causa della non corrispondenza tecnica dei binari, abituati a sollecitazioni molto basse rispetto a quelle provocate dalle littorine viaggianti ad una velocità di 70 Km/h.

Come per le vaporiere, lente e fumose, anche per le littorine, saltellanti e odorose di nafta, ci sarà il ricambio con convogli più stabili e a trazione elettrica alimentate a corrente continua per soddisfare i nuovi bisogni e le contingenti esigenze che il bacino d'utenza richiede; a cauasa, soprattutto, della disurbanizzazione del capoluogo che ha comportato e comporta una notevole mobilità di lavoratori e studenti.

 Una littorina ferma alla Stazione

Oggi, infatti, la F.C.E. è impegnata nella realizzazione di un piano di ammodernamento e potenziamento tale da garantire il salto di qualità che da tempo si chiede.

Il piano prevede la trasformazione in metropolitana nel tratto Catania - Paternò; di cui il tratto urbano, già realizzato in metropolitana sotterranea, che collega Catania Borgo alla Stazione F.S. e il tratto Misterbianco - Paternò in metropolitana fuori terra.
E' previsto, inoltre, il collegamento con il Duomo e l'aeroporto di Fontanarossa per facilitare l'interscambio di viaggiatori e merci; dalla stazione Galatea è previsto che i treni della F.C.E. potranno immettersi direttamente nella rete delle Ferrovie dello Stato poichè sarà adottato lo scartamento ordinario.
In ultimo, il piano prevede ancora, il doppio binario nel resto della linea Paternò - Riposto, rendendo così la Ferrovia Circumetnea più funzionale e tecnologicamente avanzata.

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