Panorama - In alto, al centro, la Matrice

M I S T E R B I A N C O

Misterbianco è una cittadina in provincia di Catania, con un territorio che misura circa 37,50 kmq, conta circa 46.000 abitanti suddivisi, oltre il centro urbano, in 5 frazioni (Belsito, Serra Superiore, Lineri, Montepalma e Piano Tavola); dista da Catania 5 Km circa ed è geograficamente situata, a mezzogiorno dei piedi dell'Etna ad una latitudine di 37°, 31' N e ad una longitudine E di 15°,0'.
Ubicata su una collina, ad una altezza di metri 213 sul livello dello Jonio, confina ad Est con la Città, a Nord con S.Pietro Clarenza, ad Ovest con Camporotondo Etneo, Belpasso e Motta S.Anastasia e a Sud con la Piana di Catania; una distesa piana avente una superficie di circa 450 Kmq.
La storia dell'antico Misterbianco risale intorno al 1350, dove all'ombra della Chiesa di S.Maria delle Grazie operava personale del Monasterium Album, periodo in cui nel resto dell'Italia si moltiplicavano avvenimenti e sconvolgimenti tali da lasciare il segno, ( Cola di Rienzo, incoraggiato dal Petrarca, promuove un'insurrezione popolare a Roma per restaurare la Repubblica di Roma.

L'imperatore Carlo IV scende in Italia, ma solo per ricevere la corona (1355), disinteressandosi completamente dell'Italia, che lascia sotto l'influenza della Santa Sede e dei Visconti. Scoppia la peste nera, la prima di una lunga serie di epidemie che infesterà l'Italia e l'Europa per secoli).
Il paese, formato da circa 800 case e da 3600 abitanti, sorgeva su una collina ed era attraversato da un corso d'acqua: l'Amenano o Judicello, le cui sorgenti nascono dal lago Gurrida in territorio di Randazzo; le acque di questo corso d'acqua scorrono ancora oggi scroscianti nella vicina Catania, dove ritorna in superficie, dopo un lungo ingrottamento, dando spettacolo nella fontana o statua, eretta nel 1867, dove per la forma che assume l'acqua nel cadere nella coppa sottostante viene volgarmente detta "acqua a linzolu".

L'antico Misterbianco, che era un Casale di pertinenza di Catania, era sede di un convento o Monasterium Album, da cui si presume derivi il nome della località.
A tal proposito vi sono degli scritti che fanno derivare il nome del paese da Mostobianco per gli immensi vigneti, ubicati a Nord dell'attuale sito, che producevano Mosto bianco.
Vi sono, altre, ipotesi che indicano l'origine di colonia etrusca del sito; ipotesi avvolarate dalla radice del nome "mon" che significa "stabilire", "risiedere".

Palazzo del Senato

Ipotesi, anche, avvalorate dai ruderi e antiche vestigia che sono sparse nel territorio; è accertato che Marco Marcello riattivò l'acquedotto che portava l'acqua da S.M. di Licodia a Catania; resti di antiche mura di una villa patrizia si possono benissimo ammirare.
Nel 1641, il Casale, si separò dalla soggezione di Catania; di tale avvenimento ce ne parla compiutamente un nostro concittadino il Sac. Antonino Bruno Licciardello nel suo libretto dal titolo Viaggi agli avanzi dell'antico Misterbianco ( ..."quale il vero scopo nol so , o a dir meglio non ne so uno soddisfacente e certo, ma posso dire solamente ch'io avendo esaminato scrupolosamente l'affare ho veduto che il motivo fu ........ ed insieme la voglia di progredire a loro proprie spese. Ma è certo, e noi abbiamo l'atto di tale separazione in questa Cancelleria Comunale, ove si leggono diffusamente gli immensi privilegi, che accordò Carlo II Re delle Spagne ai nostri predecessori...... i quali in detto anno sborsarono in quella occasione al Regio Erario ventimila scudi per ottenere, come ottennero, la separazione da Catania così cominciarono a far fiorire il loro villaggio sopra tutti i circostanti villaggi ....").
Il 12 Dicembre 1641, si tenne a suono di campanello il Primo Consiglio dove parteciparono i componenti di quasi tutte le famiglie.

Tela ad olio del pittore D. Agosta-Fuga da Monasterio Albi

Nel 1647, il rivoluzionario napoletano Tommaso Aniello, detto Masaniello (Napoli 1620-1647), pescivendolo, analfabeta ma dotato di vivace intelligenza, guida la rivolta del popolo napoletano contro il Governo spagnolo che aveva posto una grave gabella sul grano e sulla frutta. Nel luglio dello stesso anno, Masaniello trascina la plebe napoletana contro gli uffici daziari, devastandoli e bruciandone i registri e costringe il viceré a sottoscrivere una costituzione popolare, con la quale ottiene l'annullamento delle tasse più gravose, l'amnistia generale e la concessione al popolo degli stessi diritti goduti dai nobili.

Nell'isola scoppia la rivolta del pane! La precaria situazione economico-finanziaria causata dagli eccessivi prelievi fiscali, trovò lo sbocco logico in una rivolta popolare che prese come spunto la riduzione di due once del peso del pane.
La rivolta ebbe il prologo quando la Giunta Municipale di Messina deliberò di ridurre il peso delle pezzature del pane.

A Palermo, ove si appalesavano vistose carenze nella fornitura del grano, si manifestavano i sintomi di un diffuso malcontento che sfociarono in tumulti veri e propri quando arrivò l'ordine madrileno di ridurre il peso delle forme del pane.
I primi sessant'anni del XVII secolo sono per gli Stati Italiani un periodo di generale decadenza politica.

Fontana Milicia

Le gravi carestie e le violente epidemie di peste che si diffondono nella penisola hanno pesanti ripercussioni sullo sviluppo demografico e sulla psicologia collettiva.
In un'Italia posta ai margini dei grandi avvenimenti internazionali, divisa fra l'influenza della Spagna e quella della Francia, si affacciano i Savoia.
Nel Marzo del 1669, il sito venne completamente distrutto dalle colate laviche fuoruscite da due bocche effusive (gli odierni Monti Rossi) a Nord di Nicolosi, un centro abitato ai piedi dell'Etna.

Ciò che è rimasto di quella catastrofe è una parte del diroccato campanile della Chiesa Madre e alcuni affreschi alle pareti della stessa Chiesa. L'ubicazione del sito dell'antico Misterbianco è l'attuale contrada Madonna degli Ammalati; mentre i resti del campanile e della chiesa si trovano a Campanarazzu ( Vedi Capitolo a parte ).

Nell'antico Misterbianco, vi erano sei chiese e due Cappelle quasi rurali: la Matrice che sorgeva quasi al centro del paese; a poca distanza, verso Nord, sorgeva quella di San Nicolò; alquanto più in basso era stata eretta la Chiesa e Convento del Carmine e più sotto ancora, quasi alla periferia del paese, la Chiesa di San Rocco.
Ad Ovest ed in linea retta della Matrice si trovava la Chiesa della Consolazione o Sant'Orsola o della Carità, mentre a Nord sorgeva la Chiesa dello Spirito Santo.
Infine e fuori del paese, sorgeva a ponente dello stesso la Cappella di Sant'Antonio l'Eremita, che era a Nord di quella della Madonna degli Ammalati.

Il nuovo Campo di Calcio

La individuazione del nuovo sito portò a vivaci contrapposizioni nella popolazione superstite, che allora contava circa 3660 anime; vi erano coloro che erano favoreoli all'insediamento del nuovo abitato nella contrada di mezzocampo zona situata al riparo fra le colline di Ovest e SudEst e altri con a capo il Sac. Giuseppe Leocata che vedevano più appropriata la posizione a Nord di Catania, l'attuale Borgo o Piazza Cavour.

La ricostruzione dell'attuale cittadina, dopo alterne vicende sulla individuazione del sito, avvenne l'anno successivo (1670) della tremenda eruzione dove fu ricreata più fedelmente possibile la distrutta architettura e ambientazione dell'antico Casale.
Al centro, furono ricreati i Quattro Canti all'incrocio tra le attuali Via Matteotti e Via G.Bruno; contemporaneamente furono iniziati i lavori di costruzione della prima chiesa ( l'attuale Chiesa S.Nicolò, vedi Capitolo a parte ) intitolata Maria SS. delle Grazie come la distrutta Chiesa Matrice e ricostruita fedelmente come la precedente.
Quindi, poco alla volta fu formato il nuovo Misterbianco, che rispetto all'antica ubicazione si trova più a Sud e a circa 4 Km di distanza.
Nel resto d'Italia, siamo nei primissimi anni del XVIII secolo ( 1703 ), Vittorio Amedeo II si allea con l'Austria, già alleata con l'Inghilterra e l'Olanda, e occupa Casale Monferrato; i Francesi occupano subito la Savoia, battono il duca presso Susa e invadono parte del Piemonte nel 1704. Nel 1706, nella Torino assediata dai Francesi, Pietro Micca, soldato minatore dell'esercito sabaudo, muore eroicamente e salva la città facendo brillare una mina in una galleria attraverso cui i Francesi tentavano di entrare di sorpresa nella cittadella. Eugenio di Savoia, al comando delle truppe austriache, insieme a quelle sabaude, sconfigge i Francesi nella battaglia di Torino del 7 settembre 1706, scacciando i Francesi dal Piemonte. Nel 1707 gli Austriaci conquistano la Lombardia e il Regno di Napoli.
Edmund Halley (1656-1742) astronomo della corte reale inglese, suggerisce l'idea che le comete orbitino intorno al Sole e, usando i principi di Newton, nel 1705 prevede esattamente il ritorno della cometa che ora porta il suo nome.

Palazzo del Senato alla fine del 2000 Misterbianco, da circa un decennio, è divenuto un grosso centro commerciale che attira commercianti per l'apertura di punti vendita e acquirenti da ogni luogo; addirittura, arrivano pulman pieni di persone provenienti da fuori provincia per fare acquisti in comitiva.
In un primo momento la zona era stata destinata ad espansione industriale, infatti si potevano contare alcune industrie di piccole dimensioni ( chimica, laterizi, alimentare, carpenteria pesante .... ), ma le vicissitudini dell'economia nazionale scoraggiò l'industria.
Tale espansionismo è dovuto alla felice posizione della zona, collegata da strade e superstrade e quindi di facile raggiungimento.

Per alcuni, questo incremento nelle presenze nella nostra cittadina è segno di sviluppo economico e quindi benessere; per altri è un impoverimento sociale e la perdita di una identità che si tramanda nei secoli.


Quest'ultimi, addirittura non riconoscono concittadini gli abitanti delle frazioni.
Popolosi rioni che, a causa dell'edilizia selvaggia e facile, hanno richiamato persone da ogni luogo ( vedasi Lineri, Montepalma, Poggio Lupo e Belsito ); soprattutto catanesi!
Questi, di misterbianchese hanno solo il territorio.
Ebbene, molti, auspicano che queste frazioni formino un Comune a se stante; per costruirsi una propria storia, un loro costume, una tradizione tutta loro, che non sarà e non potrà essere quella di Misterbianco. Purtroppo, ad impedire una tale e sacrosanta rivendicazione, ci sono i politici!




P A S T I C C E R I A

FRANCO Via G. Bruno, 116 Tel. 095303537 BELFIORE
M I S T E R B I A N C O

Gelateria - Tavola Calda - Conferenze - Ricorrenze - Ricevimenti

Locale per intrattenimenti in villa, poco distante dal Centro, immersa nel verde con la tranquillità e il confort che il momento richiede.


Pagina da completare

- ritorna indietro -